È NATALE: "DOBBIAMO" ESSERE FELICI?
La società e i media sembrano dirci che a Natale dobbiamo
essere felici. Spot pubblicitari, film e social dipingono un’immagine
idealizzata di famiglie perfette, regali scintillanti e sorrisi sinceri. Ma
dietro quelle immagini ci siamo noi, con le nostre storie, i nostri ricordi e,
talvolta, le nostre ferite.
Non tutti vivono il Natale come un momento spensierato. Per
molti, è un periodo che riporta alla mente persone care che non ci sono più,
relazioni perdute o difficoltà personali. Questa discrepanza tra ciò che
sentiamo dentro e ciò che "dovremmo" provare può creare un senso di
inadeguatezza o isolamento o farci addirittura cadere in depressione.
Abbiamo il diritto di sentire quello che sentiamo. Non
siamo obbligati a essere felici solo perché lo richiede il calendario o
perché ce lo ripetono gli spot natalizi. La malinconia, la tristezza o la
nostalgia sono sentimenti legittimi e spesso ci offrono l’opportunità di
riflettere su chi siamo e su ciò che conta davvero.
Forse, il Natale può diventare qualcosa di diverso. Non per
forza un momento di festa sfrenata, ma un’occasione per fermarci. Possiamo
sfruttarlo per prenderci cura di noi stessi, riposare e, magari, rimettere ordine
nelle nostre vite. Può essere il momento giusto per riflettere, riconnetterci
con i nostri valori e ritrovare la pace, senza sentirci costretti a rispondere
alle aspettative esterne.
Natale, inoltre, ci ricorda che possiamo alzare lo sguardo
dalle fatiche della nostra vita in uno sguardo che abbraccia non solo le cose
materiali, ma che cerca di risvegliare la nostra spiritualità, la nostra
capacità, tutta umana, di andare oltre noi stessi e cercare ciò per cui vale
la pena vivere.
Per cosa sto vivendo? Cosa mi muove e mi spinge a
camminare e amare?
Se hai bisogno di aiuto in questa essenziale ricerca non
esitare a chiederlo!
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