Horror Vacui: il timore del vuoto e il tempo estivo
L’espressione latina horror vacui — letteralmente "paura del vuoto" — nasce in campo artistico per descrivere l’impulso a colmare ogni spazio libero, evitando il silenzio e l’assenza di forma.
Questo concetto non appartiene solo all’arte: si
ritrova spesso anche nella vita psicologica delle persone, specialmente nei
periodi di pausa forzata come può essere un temporaneo cambio di attività, una
malattia o come il periodo estivo, le vacanze d'estate.
Per molti, la stagione estiva è un momento atteso, per riposarsi e sollevarsi dagli impegni quotidiani. Per altri, però, è proprio questa sospensione delle attività abituali che può generare disagio o inquietudine. Quando le consuete occupazioni lavorative e sociali si interrompono, infatti, può accadere di trovarsi “a tu per tu” con sé stessi, con pensieri, emozioni o questioni relazionali irrisolte che il ritmo frenetico dei mesi precedenti aveva silenziato o rimandato.
Il lavoro e gli impegni quotidiani svolgono
spesso una funzione distraente e rassicurante: proteggono dal confronto con le
proprie aree di insoddisfazione, le difficoltà affettive o le domande
esistenziali sospese.
Per questo nel tempo libero, può attivarsi la
stessa spinta a riempire ogni spazio: mille attività, appuntamenti, viaggi e
svaghi con il rischio di trasformare la pausa estiva in una nuova forma di
iperattività.
Forse, però, vale la pena di tollerare questo vuoto, di
imparare a stare qualche momento in silenzio con noi stessi.
La natura, che ritroviamo nella pausa estiva può essere una preziosa alleata in
questo: mare, montagna, campagna offrono un contesto favorevole all'ascolto
interiore, alla riflessione, alla rielaborazione di ciò che spesso viene
evitato.
Allo stesso modo, il tempo estivo può diventare
un’occasione per curare le relazioni significative, dedicando attenzione e
presenza a chi, durante l’anno, resta spesso ai margini delle nostre giornate.
Il vuoto, se accolto, non è sinonimo di mancanza,
ma di spazio potenziale: uno spazio in cui può emergere qualcosa di nuovo,
autentico e trasformativo, in cui le domande più profonde trovano risposte e in
cui ritroviamo parti di noi che sembravano sepolte.
Ma, non per tutti è così: se sei fra quelli che
sentono questo disagio nell’affrontare i momenti di inattività, che sentono i sintomi
di ansia e depressione acuirsi, non attendere oltre e cerca un aiuto
professionale, anche solo per chiarire quello che ti sta capitando.

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